Caro Non Più Amico Ti Scrivo

da

in

mi permetto di citare un mio conoscente (gdm):

Fè… tra gli amici, i conti tornano sempre.

Aveva (ed ha) ragione. Il fatto è che invece con i “non amici”, i conti non tornano MAI. Parliamone un pochino.

Di norma io non mi metto a bilanciare i rapporti che ho con le persone. Bilanciare richiede tempo ed energie. Memoria ed applicazione. Troppo complicato e controproducente per farlo. Preferisco fidarmi (ovviamente se ritengo giusto ed opportuno farlo) ed andare avanti per la mia strada. Per di più, non vi nascondo, che bilanciare o paragonare i rapporti, e perciò i reciproci “trattamenti”, mi fa sentire un pochino “opportunista”… Siccome “opportunista” non lo sono, questa cosa mi irrita oltremodo. Non faccio mai qualcosa per ottenere qualcos’altro. Né mi sento in dovere di fare qualcosa perchè qualcuno mi ha riservato particolari attenzioni o favori.

Semplicemente:

  • Se le persone le considero “amiche”, gli do -letteralmente- tutto quello che posso. Lo faccio con gioia e me ne frego se non mi torna nulla indietro. Ne vale comunque la pena. Gli amici occupano il primo gradino -in alto- della mia personalissima “scala di considerazione”. Se mi sei amico/a, ti considero un/a mio/a pari. Posso volerti bene o semplicemente stimarti sopra ogni limite. O magari tutti e due. Easy.
  • Se le persone le considero “neutre”, do una mano se la cosa non mi costa troppo in termini di tempo/energie/soldi. E non mi aspetto che mi torni indietro nulla. Se però la cosa accade -ovviamente- non mi dispiace… ed anzi potrebbe far salire la persona “neutra” di qualche gradino nella mia “scala di considerazione”. Dopo tutto non si finisce mai di conoscere una persona… e magari una persona che fino ad ora ho considerato “neutra” potrebbe rivelarsi uno dei miei più grandi amici. Perchè no?
  • Se le persone le considero “non amiche”, me ne frego e volgo il mio sguardo altrove. Non perdo tempo a cercare scuse o workaround sociali. Se non ti stimo o mi stai sulle p@lle perchè devo perdere tempo con te? Perchè prendersi in giro con falsi rapporti e inutili -quando non dannose- ipocrisie? Dopotutto il tempo da dedicare agli svaghi/hobby e agli amici è sempre pochissimo. Va centellinato con cura.

Il problema però nasce quando una persona che io considero “molto amica” col tempo risulta essere tutt’altro. A quel punto mi rendo conto di aver mal riposto la mia -di norma totale– fiducia. Mi rendo conto di aver letteralmente PERSO TEMPO. Per me quella persona è -detta in maniera brutale- MORTA.

Devo dire che questo -tralasciando il discorso “compagne” (e sono stato un signore a definirle così visto alcuni esemplari che ho incontrato sulla mia strada), che meriterebbe un 3d apposito- mi è successo davvero raramente.

La fregatura, grossissima fregatura, è che per rendermi conto del cambiamento (o della reale “pasta di cui è fatta” questa o quella persona) può passare anche davvero un botto di tempo. Ma alla fine la consapevolezza arriva. E semplicemente non cambia “la persona in sé” . Cambia il modo in cui io la vedo. Cambia la mia percezione. E sopra ogni cosa, cambia la valutazione che io do a quella persona. Uriel questo cambiamento lo spiega benissimo in questo 3d: http://www.keinpfusch.net/2012/02/amori-che-finiscono.html :

Non c’é nessun tipo di amicizia, per quanto forte o strana, che regga al momento in cui si viene delusi , cioé nel momento in cui scoprite che la persona in questione ha delle caratteristiche inferiori a quel “minimo” sotto il quale c’è solo il disprezzo. Perché il contrario di “voler bene” non è “odio” , come tanti pensano. Il contrario divoler bene è il disprezzo. L’odio non basta a spegnere una amicizia e ci si può anche convivere. Il disprezzo invece distrugge qualsiasi amicizia.

Passare da una situazione di stima ad una di disprezzo è il fenomeno detto “delusione”. Appunto, la delusione può spegnere una amicizia, e lo può spegnere brutalmente. In pochi secondi . C’è il momento in cui realizzate che cosa , in realtà, sia la cosa /persona alla quale avete voluto bene.

(ci sono delle parole che mi sono permesso di modificare. Uriel parlava di “AMORE”, io di “AMICIZIA”.)

Ma andiamo avanti.

Ci ho ragionato e pensato parecchio. In assoluto tra le persone che mi hanno deluso più di tutti, A merita un posto d’onore.

Ci ho messo quasi TRE ANNI e mezzo a mettere a fuoco la questione. E non è stato facile. Non è stato facile poichè, pur mantenendo salda una amicizia, può capitare che due persone, che un tempo stavano praticamente ogni giorno assieme, prendano nel tempo strade differenti. E prendendo strade differenti ci si sente e vede sempre di meno. Fa male ma capita. Lavoro, famiglia, amici, comitive, gruppi, impegni, sport, hobby, ragazza/moglie, (in caso) figli… sono tutte cose che difficilmente si riescono a coniugare “equamente”. Bisogna fare delle scelte… e giuste o sbagliate che siano, queste scelte condizionano il modo con il quale ci si relaziona con gli altri.

A questo si possono aggiungere scazzi sopiti (sopiti perchè prima c’era un coinvolgimento personale a 360 gradi… quando però questo coinvolgimento scompare…), oppure fraintendimenti più o meno gravi (che uno magari cerca di risolvere anche energicamente… ma quando dall’altra parte vedi che uno se ne frega…). Possono capitare tante cose… ma il risultato non cambia. Le due persone che prima erano “Pappa e Ciccia” inevitabilmente incominciano a sentirsi sempre più di rado. E sebbene la cosa mi abbia rattristato parecchio (dopo tutto era qualcuno che consideravo amico no?), io comunque la stima (con qualche riserva però) di quella persona l’avevo ancora.

Poi però in qualche modo (nei modi più assurdi lo ammetto) ci sono stati vari riavvicinamenti… Di cui alcuni anche “impegnativi”. E visto che almeno in uno di questi -tra una birra e l’altra- sono riuscito a comunicare con A, chiarendogli tutti i punti che secondo me erano rimasti in sospeso (o almeno i punti che IO ritenevo fossero in sospeso… a quanto pare, sembra che ce ne siano tanti altri… uno meglio dell’altro 🙂 LOL!), pensavo che le cose potessero in qualche modo, magari con qualche sforzo e dopo molto tempo, rinsaldarsi. Ed invece no. Il riavvicinamento è stato causale o dettato dalle assurdità dei momenti. E a parte un altro paio di favori ed una cena (tanto per non farsi mancare nulla, e per non perdere le sane, buone, e vecchie abitudini), il simpatico A , dopo tante promesse di risentirsi e/o rivedersi… è riscomparso nuovamente. Ed è scomparso talmente bene che quando ha festeggiato il suo compleanno, si è dimenticato di invitarmi. E quando gli ho detto -per iscritto (FB, in pubblico)- che sarei anche potuto passare al volo, visto che -per di più- ero anche in zona, semplicemente si è dimenticato di rispondermi. Il giorno (o i giorni) dopo arebbe potuto inventarsi qualsiasi storia/scusa/spiegazione (tipo che si era semplicemente dimenticato di invitarmi… oppure che preferiva vedermi in un altro momento… oppure che il mio messaggio lo aveva letto distrattamente)… ed io gli avrei creduto. Ed invece no… come al solito ha preferito scomparire. Perfetto.

Talmente perfetto che stavolta qualcosa è improvvisamente cambiato. Ho incominciato a vedere la persona per quella che è veramente. E non è stato difficile farsi “due conti in tasca” senza troppi ripensameni. Mi sono reso conto che, tralasciando le INNUMEREVOLI BASTARDATE RICEVUTE (sarebbe da scriverci un bell’articoletto), in tutti gli anni passati a cazzeggiare (ma anche a consigliare, lavorare -anche duramente-, viaggiare…), quando lui ha avuto bisogno di me (direttamente o indirettamente, economicamente o lavorativamente, logisticamente o semplicemente per fare due chiacchiere con un amico) io ci sono sempre stato. Quando invece sono stato io ad aver bisogno di lui… bèh… o non era importante, o per lui non era il momento adatto, oppure aveva sempre qualcosa di meglio da fare.

Sai che c’è? Mi sono stufato. In ricordo dei bei tempi andati ti auguro tutto il meglio che la vita ti possa offrire caro A (tanto ci penserai da solo a mandare come al solito tutto a putt@ne, ovviamente dando la colpa a tutto e a tutti tranne che a te stesso)… ma adesso -e per sempre please- levati dalle p@lle… perchè di una persona come te (e sono un signore ad omettere tutti gli aggettivi che mi vengono in mente e che avevo anche scritto) ne avrei davvero le scatole piene.

Io di norma concedo sempre la seconda (ma anche la terza, la quarta…) chance. Credo sia giusto. Se una persona sbaglia (ed io sbaglio spessissimo), merita (quasi sempre) di potersi scusare o di potermi dimostrare che forse il mio giudizio su di essa potrebbe migliorare col tempo.

Ma se mi tratti o mi fai del male
coscientemente, ovvero sapendo di farlo…
pur avendo altre valide alternative,
e te ne sbatti di quello che stai facendo,
Bè…
allora me ne sbatto anche io.

E detto come va detto… alla fine sono 3 anni e mezzo che campo davvero MOLTO PIU’ SERENO.

Con affetto.

Un tuo Ex (e adesso davvero felice di esserlo) Amico.

ted-vaffanculo-al-temporale-L-vFi64O

P.S. a questo punto ogni tuo riavvicinamento/contatto lo interpreterò/giudicherò come OSTILE. Evita. Anzi, fammi un favore: cancella tutti i miei riferimenti/contatti. Non ne avrai davvero più bisogno.